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Questa immagine è stata scattata durante una giornata caratterizzata da veloce passaggio di nuvole basse. La zona visitata è un’enorme distesa di boschi di faggio. La difficoltà di arrivare nel punto fotografato è derivata dal fatto che l’abbondante neve al suolo non era compattata e la temperatura sopra lo zero la rendeva molle. Risultato: ad ogni passo si sprofondava fino alla vita.
Trovare un punto che mi sembrasse interessante da fotografare non è stato immediato. Ho cercato un’inquadratura che avesse simmetria e che risaltasse i sottili rami con le rade foglie ancora non cadute e la luce diffusa dalla nebbia che copriva la vista degli alberi più lontani.
L’effetto fiabesco del bosco è agevolato da due cose: un punto di ripresa tale da avere un’inquadratura con un’ampia profondità di vista e una lunghezza focale sufficientemente lunga da escludere nell’inquadratura elementi di disturbo e da avere uno schiacciamento dei piani.
Per questa immagine ho utilizzato una tecnica basata sui colori che porta l’occhio dell’osservatore ad avere una tridimensionale sensazione di profondità osservando l’immagine.
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In un’altra occasione in un posto simile ho incontrato condizioni meteo ben diverse, guarda qui:
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