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I capanni da pesca romagnoli, detti anche “padelloni”, hanno un fascino incredibile! Sono considerati facenti parte della tradizione antica romagnola e sono legati alla cultura marinara locale. La maggior parte sono concessi ai privati (spesso in condivisione), attrezzati per cucinare e consumare il pesce fresco pescato al momento con le reti a sbalzo!
Sono distinti fra capanni vallivi (come quelli nelle pialasse ravennati) e fluviali. In questi ultimi mesi sono al centro di alcune controverse discussioni normative a livello comunale, in particolare sul rischio idraulico per le zone circostanti che la loro presenza va a costituire in caso di piena. Una piccola e garbugliata discussione “all’italiana”!
Consigli fotografici: in questa immagine ho cercato di curare la composizione lasciando gli elementi chiave (sole e capanno) in posizioni di forza, ovvero ai terzi dell’immagine.
Ho inquadrato in maniera da lasciare la riva fuori dalla mia immagine, così da aumentare il senso si sospensione sull’acqua che il pontile e il capanno hanno! Ho curato la luce in maniera da evidenziare il capanno e il bellissimo riflesso di luce calda sulle parti in legno!
La particolare posizione del capanno rispetto al sole e la presenza di tiranti ancorati in acqua mi ha permesso di avere delle linee guida oblique che guidano l’occhio verso i punti chiave di questa immagine.
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