Foliage Trentino – Laghi di San Giuliano

Il cammino inizia di prima mattina, calpesto un tappeto di foglie che scricchiola al mio passaggio. Il bosco attorno è un mosaico di rossi ambrati, arancioni dorati e gialli vibranti, che si alternano alle pennellate più sobrie dei verdi chiaro del muschio e a quelli più scuri degli alberi delle pendici circostanti più in basso.

Il cielo, di un azzurro pallido e trasparente, lascia filtrare una luce obliqua e gentile, che accarezza le cime e fa brillare le foglie come frammenti di vetro. Nell’aria si sente l’odore umido della terra e del legno, un profumo di resina e di funghi.

Il terreno, ancora ghiacciato di brina color diamante, forma giochi geometrici con le foglie sul terreno.

Tra i sentieri che si perdono nel bosco, seguo il mio per arrivare in quota, un tappeto di aghi racconta il lento passaggio delle stagioni. Tutto è silenzioso, sospeso: solo il canto lontano di qualche uccellino rompe la quiete, come un’eco che si dissolve tra le montagne.

Uno spettacolo di colori e di luce riempie lo sguardo, sembra quasi tutto irreale: verdi intensi, gialli oro ovunque, blu del cielo.

In un paio d’ore arrivo sulle rive tranquille del lago di San Giuliano. L’ultimo tratto è in leggera discesa, vedo dall’alto la conca che ospita i laghi. C’è un silenzio irreale, solo il rumore del vento che muove gli alberi. Frastornato dai mille spunti fotografici, cerco di tener bene a mente il motivo per cui sono in quel posto: lo scatto vicino al lago con il riflesso della Presanella.

Guardo l’acqua, è increspata. Penso che sarà impossibile avere un riflesso perfetto. Mi avvicino al punto scelto per lo scatto, faccio un veloce sopralluogo lì attorno, con la macchina fotografica in mano. Guardo dall’oculare spostandomi in diversi punti. Scelgo quello che più mi piace. Piazzo il mio cavalletto, monto i filtri, attacco il comando remoto e aspetto.

Una nuvoletta, proprio dietro di me, copre il Sole. Attendo per quasi 3 ore che i larici sul bordo del lago si illuminino di arancione. Inizio a vestirmi, il freddo si fa un po’ sentire, mangio qualcosa. Attendo. I raggi iniziano a colorare, ma il vento non cala.

Mi accovaccio basso verso il terreno, osservo lo spettacolo che ho davanti. Poi in una frazione di secondo tutto cambia. Sento un silenzio che prima non c’era, quasi irreale: il vento smette di soffiare. Il riflesso è ora perfetto, resto incantato. Colori spettacolari, uno specchio d’acqua bellissimo, luce sui larici gialli.

Esito un attimo, poi quasi in presa ad un risveglio improvviso sussurro: “ora!”.

Un unico scatto da 30 secondi, filtri GND e ND da 10 STOP. Diaframma chiuso e dita incrociate!

L’autunno si svela come un dipinto vivente. L’acqua, immobile e limpida, riflette le sfumature calde dei boschi che la circondano. E’ un autunno intenso e luminoso, quieto. Lì in mezzo a tutto questo, la cima della Presanella, la più alta del Trentino. 3558 metri di splendore.

Finalmente porto a casa la foto a cui pensavo da qualche anno. Si torna a casa con un sorriso e tanti scatti da sistemare!

Attrezzatura

Canon Eos 5dMk4, lente EF 16-35mm F/4 IS L, cavalletto Leofoto, filtri NiSi ND e GND ottici a lastra, scatto remoto a filo.

Stampa

Immagine adatta per realizzare dei quadri, contattami, valuteremo assieme su quale supporto stamparla.

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