Test: Leofoto. Treppiede LN-364C, testa a sfera LH-55

Il cavalletto LN-364C mi ha incuriosito ed insospettito.

Insospettito perché fin dall’inizio mi è parso una copia di uno dei cavalletti più conosciuti ed apprezzati (e costosi) del nostro mercato. A dire il vero non sembra nemmeno volerne nascondere l’intenzione visto che la sua sigla intera è “LN-364C Systematic Tripod”, quindi con un riferimento evidente alle serie Systematic di Gitzo.ln-364c-rid

Incuriosito, perché dopo averne letto le caratteristiche ho deciso di ordinarne uno e dopo averlo toccato con mano mi è sembrato subito come un cavalletto massiccio e ben realizzato e con tutte le carte in regola per confrontarsi direttamente con la concorrenza. Leofoto ln-364c frontale by Guerrini StefanoLa tipologia di costruzione e alcune soluzioni specifiche, come: la forma della piastra superiore (triangolare), il suo meccanismo di fissaggio per la piastra circolare rimovibile, il sistema di anti sganciamento e ancora il logo di denominazione del tipo di carbonio utilizzato con la stilizzazione delle fibre che si incrociano, mi sono sembrati ispirati alla seconda serie dei Systematic di Gitzo.

D’altronde ci sono molti costruttori che hanno prodotti all’apparenza molto simili fra loro con impostazioni e soluzioni costruttive comparabili, anche se molti cercano a suon di brevetti di rendere i propri articoli unici. La stessa Leofoto dichiara il design dell’LN-364C: “patented”. Ovvero brevettato, smentendo quindi, evidentemente, le mie iniziali impressioni di “plagio” riportate qui sopra.

Leofoto LH-55 frontale by Guerrini Stefano

Stesso discorso per la testa Leofoto LH-55 che ho trovato del tutto assomigliante (almeno all’apparenza e partendo proprio dal nome) alla BH-55 della Really Right Stuff (RRS), conosciuta e molto apprezzata soprattutto nel mercato USA.

Simili analogie si possono trovare dando un’occhiata anche ad altri prodotti fotografici di  altri produttori del settore, come ad esempio ProMediaGear (mercato USA) e Induro (questa più conosciuta nel nostro mercato).

I fratelli minore e maggiore dell’LN-364C sono rispettivamente l’LN-324C e l’LN-404C, ma a listino ce ne sono molti altri più piccoli con e senza colonna centrale. Mentre l’LH-55 è affiancata dalle più piccole LH-40 e LH-30.

E’ facile intuire il significato delle sigle utilizzate:

L identifica i prodotti marchiati Leofoto.

  • Per i cavalletti: N denomina la serie, i primi due numeri identificano il diametro maggiore in mm della gamba, l’ultimo numero indica le sezioni (intese come parti) di ogni gamba. Infine la lettera C indica il materiale utilizzato per le gambe, ovvero il carbonio.
  • Per le teste a sfera: H identifica l’acronimo Head e i due numeri il diametro della sfera utilizzata.

Cavalletto LN-364C: analizziamo le sue componenti.

leofoto-ln-364c-con-descrizioni-by-Guerrini-Stefano

Piastra superiore triangolare: piastra in alluminio anodizzato di colore scuro a forma triangolare. Raggio della piastra 6,8cm. Questa è la distanza fra il centro del disco circolare (stretto dalla piastra) con vite standard da 3/8” e i perni a cui sono fissate le gambe del cavalletto.

La piastra su ogni lato ospita un elemento:

  • dado del meccanismo di fissaggio del disco circolare in alluminio: il meccanismo ha una linguetta che permette di serrare il dado senza l’ausilio di chiavi inglesi. In pratica è sufficiente tirare verso il lato esterno la linguetta per farla scivolare via dal dado di serraggio e permettere di riposizionarla in maniera comoda per poter serrare ulteriormente il dado. Non c’è quindi bisogno di una chiave inglese o di una brugola per serrare il dado. La linguetta è fatta in modo da restare sempre attaccata al cavalletto e in caso vi troviate fuori casa durante una sessione fotografica potrete controllare con facilità e in ogni momento che il meccanismo di serraggio sia chiuso a dovere. Anche in condizioni difficili di temperatura o pioggia basteranno le vostre dita per poter serrare alla perfezione il dado.
  • un pulsante di sicurezza per rilasciare la piastra circolare: nel malaugurato caso che il dado di serraggio sia allentato (ma sinceramente non vedo come possa allentarsi da solo se questo viene chiuso bene) la piastra circolare a cui sarà collegata la testa e la vostra costosa attrezzatura non potrà sganciarsi dal cavalletto. Per sganciarla è infatti necessario agire su un pulsante (anch’esso in alluminio) di colore rosso che rilascia un perno interno alla corona di serraggio superiore e che permette di sfilare il disco circolare. In questo modo anche portando a spalla il cavalletto durante dei brevi spostamenti lasciando attaccata la vostra macchina fotografica con tanto di obiettivo a sbalzo, sarete sicuri che questa non potrà accidentalmente sganciarsi dal cavalletto e cadere a terra!
  • un occhiello di fissaggio libero di ruotare sul suo perno che potrà essere utilizzato per legare il vostro cavalletto ad un punto di ancoraggio con un lucchetto o un cavo flessibile antifurto in acciaio. Dei tre elementi elencati qui sopra, quest’ultimo è probabilmente quello per me meno interessante e avrei preferito una soluzione “meno sporgente” magari simile a quella adottata da Gitzo per la sua serie Systematic versione 2, ovvero un semplice foro sulla piastra. Avrebbe avuto lo stesso utilizzo evitando di aggiungere peso inutile e lasciando libero da sporgenze quel lato della piastra. Nella versione 3 dei cavalletti Systematic di Gitzo questo “ancoraggio antifurto” è stato sostituito da un foro filettato che può essere utilizzato per avvitare degli accessori come dei bracci snodabili per sostenere dei ripiani o delle luci a LED.

Sulla piastra superiore è presente una livella a bolla del diametro di 1,5cm, utilissima per poter posizionare il cavalletto a livello rispetto al terreno.

La piastra superiore ospita una piastra circolare asportabile, fatta di alluminio, di 85mm di diametro con superficie utile (non gommata) di 75mm di diametro. Sotto a quest’ultima è presente un gancio in alluminio a cui poter agganciare un peso (ad esempio il vostro zaino) per aumentare la stabilità del cavalletto nel caso ad esempio di forte vento e di utilizzo con attrezzatura relativamente leggera.

ln-364c-con-piastra-sganciata-e-scritte-by-Guerrini-Stefano

Per quale motivo dovrei essere interessato ad asportare la piastra circolare superiore? La risposta è: versatilità d’utilizzo!

Sono presenti infatti tutta una serie di accessori che possono essere montati al posto della piastra circolare superiore e che rendono questo cavalletto perfetto in molti contesti. Uno di questi accessori è già incluso nella confezione. Si tratta dell’adattatore/culla per montare una testa video con base semisferica. Questo accessorio, compatibile con tutte le teste fluide dotate di semisfera di diametro 75mm, trasforma l’LN-364C in un treppiede video ad alte prestazioni.

Altri accessori, venduti separatamente, sono ad esempio la colonna centrale estensibile utile ad esempio nella fotografia di interni, dove è cruciale regolare con facilità e velocità l’altezza dell’inquadratura, disponibile sia a cremagliera oppure con lo stesso meccanismo d’estensione delle gambe del cavalletto, più veloce da utilizzare ma meno preciso. La piastra di livellamento rapido, utile invece per chi fa fotografia panoramica e ha bisogno di trovare in maniera facile e veloce il livellamento del cavalletto rispetto al suolo (soprattutto su superfici non perfettamente piane).

Si tenga presente che sono compatibili anche accessori di altre marche come appunto gli accessori Gitzo. Andrà verificata la dimensione di riferimento di ogni accessorio per appurarne la compatibilità con il vostro cavalletto. Le varie serie hanno dimensioni diverse (in particolare del foro circolare della piastra superiore) e di conseguenza hanno accessori dedicati diversi. Fra tutti quelli che ho avuto modo di vedere il più curioso e sorprendente è sicuramente la colonna centrale Gitzo GS5513XLS che permette di elevare la propria attrezzatura di oltre 2 metri sopra il cavalletto, garantendo così dei punti d’inquadratura del tutto particolari!

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