Il Nostro Selfie a Nambino

English. Lago di Nambino – Madonna di Campiglio – Trentino.

Uno dei traguardi che ci si dovrebbe sempre prefiggere d’ottenere, quando si fotografa, è quello di raccontare una storia con una fotografia. E’ la cosa più difficile in assoluto.

In quest’immagine una coppia è intenta a fotografarsi a bordo lago. Mi è subito sembrato un soggetto interessante, anche perché un po’ nascosto. La luce e la composizione creano una bella ambientazione che distrae dal vero soggetto dell’immagine. Il contesto porta a fantasticare sull’identità di quelle due persone che erano lì, immerse in quel momento in quel luogo.

Chi sono? Quale legame hanno fra loro? Quanto hanno faticato per arrivare lì? Hanno soggiornato al rifugio? Su quale piattaforma social finirà il loro selfie?

Domande forse stupide e banali ai più, ma che potrebbero scaturire, in alcuni, un motivo d’interesse maggiore per questa fotografia.

L’argomento su cui porre attenzione è ben preciso. Solitamente, quando si osserva un’immagine, si viene maggiormente attratti dai punti più luminosi presenti in essa. Questo non è un aspetto soggettivo, bensì oggettivo! Tutti noteranno per prima cosa il Sole e la sua bella stella, perché è il punto più luminoso dell’immagine. Poi si sposteranno a guardare il rifugio sulla destra, anche questo ben illuminato. Questi due punti saranno guardati per più volte in sequenza in un brevissimo lasso di tempo. Solo in un secondo momento si passerà ad osservare il resto dell’immagine, distaccandosi da questo meccanismo automatico d’osservazione istintiva. E’ in quel momento che si scruterà l’immagine “da una distanza maggiore”, nel suo complesso, alla ricerca di qualcosa che tenga alta l’attenzione, che riesca a catalizzare la concentrazione.

Ecco che un’immagine che ha una bella storia da raccontare senza metterla “in mostra”, è un’immagine che tiene l’osservatore “incollato allo schermo”. Se riuscirete a “nascondere” un particolare della vostra immagine che abbia qualcosa da raccontare, otterrete un effetto di stupore misto a sorpresa in chi osserverà il vostro scatto. Perché quel particolare non sarà subito evidente (come il Sole e il rifugio), ma verrà notato solo in un secondo momento. Più quel particolare porterà con sé una storia d’impatto e più lo stupore e la sorpresa saranno grandi quando esso verrà notato!

Una buona posizione dove inserire un particolare, potrebbe essere legata alla regola “dei terzi”. In questo modo, il vostro soggetto non si noterà subito, perché magari in ombra, ma sarà comunque facilmente visibile e quindi apprezzabile perché non del tutto nascosto!

Tecnicamente, l’aspetto più complesso da gestire di questo scatto è stato l’inquadratura contro Sole! Genericamente il risultato finale dipende totalmente da come riuscirete a controllare i flare e il bagliore. Se è vero che la lente utilizzata influirà moltissimo in questo (ogni lente si comporta diversamente perché ha uno schema ottico interno specifico), è anche vero che, con qualche trucchetto, basterà poco per migliorare e controllare flare e bagliori e per renderli fotograficamente accettabili, trasformandoli addirittura in elementi attraenti.

Ti invito a guardare questa fotografia cliccando sopra l’immagine che vedi all’inizio di questo articolo. Potrai guardarla nella risoluzione massima in una nuova scheda.

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