Tramonto val d’Amola – Dolomiti – Trentino – rifugio Segantini

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Vicino alla più alta vetta del Trentino, la Presanella (3558m), c’è un luogo conosciuto da tutti gli appassionati di montagna da dove si gode di un panorama spettacolare: la zona del rifugio Segantini.

Il rifugio, base di partenza per escursioni in alta quota, venne  costruito nel 1901 e porta il nome del pittore trentino Giovanni Segantini, deceduto in giovane età nel 1899.

Tutt’ora la costruzione originaria a forma di cubo (restaurata e ampliata negli anni con un nuovo edificio più moderno) è utilizzata nei mesi più freddi come bivacco invernale.

Il silenzio di questo luogo è rotto solo dall’acqua che scende dalle vette e si raccoglie nel torrente della Vallina d’Amola (in basso a destra) che si trova a 2020m e che rappresenta il punto di partenza per chi vuole affrontare la salita al rifugio.

L’accesso a questa splendida zona avviene con la macchina seguendo la statale per Madonna di Campiglio (ss239) e imboccando la strada per la val Nambrone posta sulla sinistra di un tornante poco prima del paese Sant’Antonio di Mavignola. La strada porta al rifugio Nambrone in circa 8 minuti (3,2Km) e da qui si prosegue per 6,3Km salendo per l’unica strada accessibile (attenzione al manto stradale dissestato in alcuni punti) che porta in circa 15 minuti ad una biforcazione. Fino a qui la strada è asfaltata e praticabile anche con una macchina (nei mesi più freddi la strada è chiusa per neve). Si segue a sinistra (indicazione rifugio Segantini) per una strada sterrata (circa 1Km) e molto dissestata che ho trovato coperta di neve e impossibile da praticare in macchina anche con le catene invernali.

Arrivati alla Vallina d’Amola (dove nei mesi estivi c’è un piccolo parcheggio per le macchine) la salita al rifugio si compie a piedi in poco più di un’ora seguendo il sentiero 211. Nei mesi autunnali la salita è più impegnativa causa la presenza di neve e ghiaccio. Io ho trovato circa 20cm di neve su tutto il sentiero.

Gli spunti fotografici che la zona offre sono innumerevoli. Dal paesaggio che si gode guardando a sud-est verso il Brenta, alle nebbie quasi sempre presenti che avvolgono verso nord/nord-ovest le cime più alte dell’Adamello. Mentre si sale in quota la prospettiva verso il Brenta cambia e alcuni passaggi stretti offrono spunti fotografici notevoli. La zona tutta attorno al rifugio è fotograficamente parlando complicata dalla presenza di una teleferica, quindi il mio consiglio, per chi vuole fare foto paesaggistiche senza la presenza di “costruzioni artificiali” è di fermarsi prima del rifugio o salire nella zona sopra seguendo il sentiero che porta verso la Presanella. In particolare qui si trova una bellissima zona ricca di laghetti e sassi piani di origine glaciale. In base alla stagione e alla presenza di acqua la possibilità di fotografare il Brenta riflesso in uno specchio d’acqua è fotograficamente parlando il massimo che si possa desiderare!

Nell’immagine qui sopra ho scattato utilizzando un treppiede ed una lente grandangolare. La posizione della macchina fotografica era vicina al terreno. Uno dei problemi in questi casi è riuscire ad avere tutto perfettamente a fuoco cercando allo stesso tempo di avere un soggetto in primo piano molto vicino (piccola roccia sulla sinistra) e uno sullo sfondo (Brenta con la Luna sulla destra) molto lontano. Luce e composizione devono cercare di catturare l’occhio di chi osserva la foto e guidarlo verso il soggetto principale.

PRIMA e DOPO

Ho fatto delle esposizioni multiple scattando in raw e utilizzato l’esposizione più vantaggiosa per le caratteristiche del sensore della mia macchina fotografica. Ho applicato delle tecniche di estensione della profondità di campo, correzione dei toni e dei colori e risalto dei dettagli partendo da un’immagine volutamente sovraesposta:

prima
dopo

Se vuoi conoscere le tecniche utilizzate per questo scatto o vuoi consigli su come ottimizzare le tue immagini o semplicemente vuoi visitare la zona qui fotografata, scrivimi a info@guerrinistefano.com

Questa zona della mia terra è una delle più spettacolari e affascinanti, anche se a dire il vero è difficile stilarne una classifica, anzi è proprio impossibile!

In questa zona ho scattato un’altra foto che è stata selezionata al concorso Sony World Photography Awards 2016 fra le prime 40 immagini panoramiche.

Sempre questo versante mi ha regalato una bellissima avventura personale a Londra grazie ad un’altra immagine premiata ai Sony World Photography Awards 2016.

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